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venerdì 18 maggio 2012

FERMARE IL MASSACRO! Firma l'appello per i popoli dei Monti Nuba


Amani rilancia l’appello di Nigrizia per il popolo Nuba
Il Kordofan Meridionale (Sudan) è stato teatro di ripetute tragedie. I nuba hanno subito aggressioni ambientali, economiche, culturali. Oggi Khartoum sta di nuovo bombardando quelle terre. Nel silenzio del mondo. Serve la reazione di tutti per evitare un genocidio.
Ecco l’appello, a cui si può aderire inviando un’email a forum@nigrizia.it

LA GUERRA E’ TORNATA DAI NUBA E NOI VOGLIAMO TORNARE AD AIUTARLI


Il Kordofan Meridionale in Sudan, è ancora una volta abbandonato a se stesso. Solo in mezzo ad una guerra. La regione costituita dal territorio dei Monti Nuba si trova al confine con il nuovo stato autonomo del Sud Sudan.
Si fa presto a fare confusione con tutti questi nomi legati ad una geografia spesso poco conosciuta.
Ma al di là delle indicazioni, nel mezzo di questo caos si trova il popolo dei Nuba, poco meno di due milioni di persone strette tra due conflitti, quello tra il vecchio stato e il nuovo per il controllo delle risorse energetiche e quello che Khartoum muove verso i Nuba perché hanno appoggiato l’indipendenza del Sud Sudan, senza però entrare a farne parte.
FAI CIRCOLARE QUESTO APPELLO. CONTRIBUISCI ANCHE TU
Causale: EMERGENZA NUBA 
IBAN IT 76 l 050 180 1600 0000 0013 8000
Banca Popolare Etica – Intestato ad Amani Ong Onlus


AFRICA/ SUDAN - Continuano i bombardamenti sui civili dei Monti Nuba

Khartoum(Agenzia Fides) - L'aviazione sudanese continua ad accanirsi con bombardamenti indiscriminati sulla popolazione civile dei Monti Nuba. Lo afferma una fonte locale che ha inviato via e-mail una testimonianza al "Sudan Catholic Radio Network": gli Antonov (aerei da trasporto trasformati in bombardieri improvvisati) di Khartoum sorvolano incessantemente le aree civili seminando il panico tra la popolazione, specialmente di notte. A causa dei bombardamenti un gran numero di civili, soprattutto donne e bambini, sono morti ed altri hanno riportato ferite molto gravi. Secondo la fonte della rete cattolica, nei bombardamenti sono state utilizzate pure bombe incendiarie e chimiche. Alle perdite di vite umane si aggiungono la distruzione delle abitazioni e la scomparsa del bestiame, ucciso dalle bombe oppure razziato da nomadi di origine araba. La mancanza di cibo e di acqua potabile sta creando una grave emergenza umanitaria nell'area, il cui accesso è proibito alle organizzazioni umanitarie. Chi può cerca rifugio nel confinante Sud Sudan.
I Monti Nuba rientrano nel territorio del Sud Kordofan, stato del Sudan, nel quale da mesi si affrontano le truppe di Khartoum e quelle dell'SPLA-N (Esercito di Liberazione del Popolo Sudanese-Nord), un gruppo affiliato all'SPLA originario (l'ex movimento di guerriglia che è divenuto il partito al governo nel Sud Sudan). La guerra nel Sud Kordofan si aggiunge alle forti tensioni tra Khartoum e Juba per la definizione dei confini e la spartizione dei proventi del petrolio estratto in Sud Sudan ma esportato attraverso i porti controllati dal Sudan. (L.M.) (Agenzia Fides 18/5/2012)

mercoledì 16 maggio 2012

AMERICA/ECUADOR - Contro la tratta degli esseri umani, flagello che colpisce più di 6 mila persone solo in Ecuador

Quito (Agenzia Fides) – Ogni anno circa 800 mila persone in tutto il mondo sono vittime della tratta di persone, un business in crescita che si basa sulla schiavitù, l'inganno o la violenza, ha riferito Hiroshima Villalba, Sottosegretario alle garanzie democratiche del Ministero degli Interni dell'Ecuador, mentre il Vice Ministro dell’Interno, Javier Cordoba, ha denunciato che in Ecuador le vittime sono più di 6 mila, e il 90% delle donne coinvolte subisce violenza sessuale.
Queste dichiarazioni sono state fatte durante la presentazione dell'Incontro Internazionale sulla tratta di esseri umani, in corso (14 e 15 maggio) a Quito, con il titolo "Incontro sulla tratta delle persone e sul traffico illecito di migranti", a cui partecipano specialisti di Costa Rica, Messico, Colombia, Perù, Bolivia, Stati Uniti e Paraguay.
Le autorità ecuadoriane hanno sottolineato che la Costituzione dell'Ecuador e il loro piano di sviluppo nazionale per il benessere, manifestano la volontà del paese di ridurre questa pratica illegale. Il governo dell'Ecuador ha anche firmato con il Perù un protocollo di frontiera binazionale per fornire assistenza completa alle vittime e ai sopravvissuti della tratta. L'iniziativa mira a proteggere da questi crimini le donne, i bambini e gli adolescenti nelle aree di El Oro, Loja e Zamora, in Ecuador, e Tumbes, alla frontiera nord del Perù.
Solo pochi giorni fa, il Vaticano ha insistito sull’importanza che Chiesa cooperi con le organizzazioni internazionali in materia di prevenzione, sostegno e riabilitazione delle vittime della tratta. "Mettiamo al servizio della lotta contro la tratta degli esseri umani tutta la nostra rete di religiosi nel mondo" ha dichiarato il Card. Peter Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace durante la conferenza mondiale su questo flagello tenutasi in Vaticano. Egli ha insistito anche sul lavoro comune della Chiesa, dei governi, delle istituzioni e delle organizzazioni umanitarie a livello globale, per affrontare il problema in modo efficace. Nella dichiarazione finale dell’evento si legge: "il problema sta diventando sempre più drammatico e reale, ed è il secondo crimine più redditizio internazionale, dopo il commercio illegale di armi”. (CE) (Agenzia Fides, 15/05/2012)

AFRICA/SUD SUDAN - Il dramma degli espulsi, dei rifugiati e degli sfollati nel Sud Sudan

Juba (Agenzia Fides) - Mentre Sudan e Sud Sudan rimangono sul piede di guerra, stanno arrivando a Juba decine di migliaia di sud sudanesi espulsi da Khartoum, perché privi dei permessi di soggiorno. Il 14 maggio è giunto nella capitale sud sudanese il primo gruppo di 164 persone, provenienti da Khartoum con un volo organizzato dall'Organizzazione Internazionale per i Migranti (IOM), su un totale di 12.000 persone che dovranno lasciare il Sudan nei prossimi giorni. In Sudan vivono centinaia di migliaia di sud sudanesi che hanno perso il lavoro e non hanno permesso di soggiorno dopo la proclamazione dell'indipendenza del Sud Sudan, nel luglio 2011. Tra loro vi sono pure diverse persone di ascendenza sud sudanese ma che sono nate nel nord Sudan e che quindi fanno fatica, in caso di espulsione, ad adattarsi a vivere nel loro nuovo Paese. Il Sud Sudan dovrà farsi carico della sistemazione di queste persone, trovando loro alloggi e lavoro. L'instabilità nella quale vivono alcune aree del Sud Sudan ha inoltre costretto alla fuga decine di migliaia di abitanti. Oltre agli sfollati interni, Juba deve farsi carico dei rifugiati provenienti dal Sud Kordofan, stato del nord Sudan ma la cui popolazione ha combattuto a suo tempo con i sud sudanesi contro il regime di Khartoum. Secondo fonti ONU sono 100.000 i rifugiati sudanesi accolti nel Sud Sudan. (L.M.) (Agenzia Fides 15/5/2012)

Blog amici...

Vi segnaliamo i blog di Padre Filippo, missionario comboniano in Ciad
www.padrefilo.blogspot.com
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